La capitale francese in continua trasformazione, in cui le novità artistiche non accennano a diminuire, lo costringe ad una lotta ostinata e drammatica all’affermazione, raggiunta completamente solo dopo la morte; da ragazzo borghese, composto ed inesperto si trasforma in un artista ed amatore dal carattere sensibile ed irrequieto, inasprito dall’uso di alcool e droghe che gli indeboliscono la salute già cagionevole.
Nell’incandescente vita moderna parigina, tra Montmartre e Montparnasse, la storia di Modigliani − per gli amici Modì – si intreccia con quella di artisti e scrittori come Costantin Brậncusi, Juan Gris, Max Jacob, Pablo Picasso, Chaїme Soutine, Maurice Utrillo, Jean Cocteau, Guillaume Apollinaire e Beatrice Hastings (nel dipinto sopra).
Grazie agli stimoli incontrati e ricevuti, oltre che alla precedente formazione italiana, Modigliani matura un linguaggio personale che pone l’Uomo al centro delle sue riflessioni; ritrae e plasma figure espressive, dai tratti allungati e stilizzati ma dai volumi compatti, di cui riesce a cogliere con garbo l’essenza spirituale.